Nessun bimbo romano può saltare l'appuntamento di Natale con il prodigioso Santo Bambinello dell'Ara Coeli ritenuto una delle icone più sacre di Roma, miracolosa e in grado di guarire i malati più gravi. Immancabile il rituale della lettura delle letterine da parte dei bambini durante le feste natalizie, che avviene su un "trono" debitamente allestito per tale declamazione.
La statua originale (rubata nel 1994), alta sessanta centimetri, fu scolpita nel legno d’olivo dell’orto del Getsemani alla fine del Quattrocento da un francescano che, per timore di rovinarla con una colorazione imprecisa, una sera, prima di addormentarsi, pregò il Bambino di ispirarlo; al risveglio trovò la statua prodigiosamente dipinta. Si racconta che le sue labbra diventassero rosse quando stava per essere concessa una grazia e pallide quando non c’era più speranza.
Ogni anno la notte del 24 Dicembre il "pupo", così viene chiamato affettuosamente dai romani, viene collocato nel ricchissimo presepio settecentesco allestito nella chiesa e li resta fino al 6 gennaio per accogliere i Re Magi.
Ma le sorprese e le curiosità non mancano in questa Basilica che ha visto al lavoro i più importanti talenti da Michelangelo a Pinturicchio, dal Bernini al Cavallini e che custodisce tra i molti tesori anche le ceneri di Sant'Elena, mamma dell'imperatore Costantino.
Scopriremo a quale miracoloso evento rimanda il titolo di ARACOELI e quale particolare della casa dell'imperatore Augusto si nasconde nella basilica dal tetto d'oro e i lampadari di cristallo.
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